Saturday, November 24, 2007

Diary

Lakeville, Massachussets, mezzanotte.

E dunque, si farà un po' così, a singhiozzo, mica ve ne avete a male, vero? E' che mi capite, è una cosa che prende tempo, unn'è che in un momento qualsiasi, tipo che ne so, sul vaso a far la grossa, uno può mettersi e dire "Vai, metto su un po' di foto e racconti". Eh no, devi essere 1.dotato di tempo libero 2.ispirato artisticamente. Tipo ora.
Le cose da raccontare sono molteplici, occomesifa? Allora gli ultimi giorni a NY ci siamo trasferiti a casa di Candice (v. foto sotto), che è stata super gentile con noi e ci ha addirittura lasciato il suo monolocale per due giorni, (Yvonne says: "per un po' di tempo da soli"). Consisteva di una stanza grande tipo la nostra camera in Pierozzi Square, ma nemmeno, con letto, soppalco con scrivania, collezione di dischi, cucina (no tavolo) e bagno minuscolino con la porta che si apriva in dentro e precludeva l'accesso al bagno stesso, se non trattenendo il fiato e appiattendosi contro il lavandino. Si diceva di riassumere, ed ecco perdersi in particolari. Ma tanto se non ci fossero i particolari, sarebbe tutto più palloso no? E allora vorrei aggiungere che nella collezione di dischi se n'è tirato fuori uno a caso ed era di Willy il principe di Bel Air (v. foto).
Abbiamo continuato per due giorni a sgroppare come muli in giro per le strade, (incontrando un sacco di cosa strane, tipo il quartiere ebreo Williamsburg, dove TUTTI gli uomini sono vestiti da rabbino, v. foto, e le scritte sui pulmini sono in aramaico) arrivando alla sera sempre distrutti distruttini.

Senonchè mercoledì mattina abbiamo ricostruito le nostre case viaggianti (ci stiamo già abituando ai 20 chili sulla schiena, per la cronaca-almeno per i primi 100 metri, ma....migliorerà) e ci siamo recati a comprare il bus pass che ci dà libero accesso a tutti i bus extraurbani fino al 21 gennaio, e siamo venuti qua, a casa di Dan, amico di gioventude della Linda.
(Scatta l'aneddoto)
Detto così sembra facile, ma in realtà era molto molto più difficoltoso: era da tipo tre giorni che non si andava su internet, e non ci si era nemmeno annotati come si chiamava il paese dove bisognava andare né il numero di telefono...ma tanto ci avevano detto che in america il bus arriva ovunque, sicchè si era tranquilli. Poi io con la mia buona memoria, mi ricordavo che bisognava andare a Providence, sicchè si era proprio bel belli come il sole, tutti fieri della nostra destinazione. Allora la cosa che non ci avevano detto era che il bus sì costa poco e va ovunque, però c'è da fare le vere code, e poi il giorno prima del thanksgiving tutta l'america torna a casa in bus per passarlo in famiglia (un po' come noi), e la stazione era jammed. Un'ora di fila e ci s'ha il pass e il biglietto, o come siamo felici ed efficienti! Ora ci manca l'indirizzo, ma tanto l'america è la terra del wireless, e noi ci s'ha il computer. Eh sì, bueno, se si vole andare su internet...potete vederci stampati da burgerking fuori stazione coi computer a gettoni. Paninozzo velenoso e cronometro, e che si scopre? Oh yeah, bisogna andare a Lakeville, non Providence. Hm. E rivedeteci per favore ritornare alla stazione coi 40 chili di roba sulle spalle, rifare la fila alla biglietteria imprecando in vari idiomi, per sentirci alfin dire che no, non ci sono bus per Lakeville. Anzi, per l'esattezza ci guardavano come se ce lo fossimo inventati. No problem, con il nostro non-cellulare (la gabina telefonica) si chiama Dan (che ci aspettava però non aveva nostre notizie tipo da Roma e era lì in paranoia col tacchino del Thanksgiving che un sapevano quando si sarebbe arrivati) che ci spiega che effettivamente no, non ci sono mezzi pubblici per il su paese.
L'aneddoto finisce così bene che sembra finto: per una strana coincidenza lui andava con la famiglia a vedere una rievocazione del villaggio coloniale del '700 proprio vicino a Providence, et voilà le cul c'est salv un vez mas (non ci posso far nulla, le lingue mi vengon bene così, di mio).

Cioè io ora dovrei raccontare com'è Lakeville e se c'è un lake lì, com'è andato il mega pasto (nè pranzo né cena, l'aperitivo era alle 3, le portate alle 7...) del thanksgiving con due vere famiglie americane, che coprivano addirittura tre generazioni americane (i nonni mi spezzavano, però tranquilla mamma mi sono trattenuto e mi sono comportato benissimo), e com'è andata oggi a Boston, dove rassegammo e sgroppammo un monte again, e come finimmo a vedere un film fantasy pacco al cinema 3D (mi sono lasciato convincere ragazzi, è che era 2 contro 1, c'era anche Austin, il figlio americano, a fiancheggiare l'Yv...). In realtà mi soffermerei soprattutto sulle dimensioni dei secchi di popcorn e dei pacchetti di caramelle che tutti avevano al cinema, oppure su particolari grotteschi come il free refill di burro fuso sui popcorn (vado vomito e torno), però mi sono pro-lungato anche troppo, e poi l'è tardi e l'yvana l'è belle ita a ninni (anzi sui pian di'ppenna, o madero) a spaccarsi di libri fantasu, sicchè lo sapete icchè fo? Metto du foto e do i bbona.


Yv e Dan sul lago, Yv-Peter-Grandma-Johanna-Austin in fase di aperitif

Ci s'ha sto problema delle foto verticali che vengono su cappottate, quindi vi perdete un sacco di foto ganze di palazzi vecchio stile accanto a grattacieli super fighi... too bad for you guys.
Boston è carina, il centro è piccino e in tre ore s'è fatto a tempo a girarlo tutto in su e in giù, e a freeze our butts out (leti non tradurglielo questo alla madre). Non so se mettervi su due foto di paesaggi, persone, o scoiattoli assassini, sicchè mi tolgo dall'imbarazzo mettendo un film di un kitchen drummer e via (tizio che suona le pentole).

FUCK it's not working! Ok nevermind, it's about half an hour I'm trying to upload it...I wanna go to sleep!

Notte a tutti (vabbè a questo punto i primi di voi si alzano, son le una qui, le sette di mattina lì...a no è sabato, vi faccio dormire ancora un po'. Ok sto iniziando a svarionare).
Enjoy Sancascieno, continuate a fare commenti stupidi, ci fate spezzare, e mamma tranquilla ci si cava bene a bestia, NON ELUCUBRARE!
Peter

P.s. Irene Jòna, could you please translate this to your fellow icelander? I'm not gonna translate it in english for sure...

7 comments:

Unknown said...

Sarawalk's speaking!
Cazzo ragazzi se vi invidio! Qui piove abbeshtia e le palle lustrano il pavimento dalla voglia di studiare.
Anche lì la gente non se ne capacita che pisci (o Pietro) da seduto? Tutto il mondo è paese...
BonaRagaCiSi, buon Thanksgiving...

Letizia said...

Come siete belli.. come siete porchi.. Che bei vestiti avetePORCHI! Sylvana said se could understand everything perfectly, she doesn't need me at all, anzi se l'è pure presa.

Anonymous said...

yes, i understand, superficial...

especially bad thing!
cmq stavo pensando di toglierti dall'asse ereditario dato che non ti facevi vivo... but if you , one day,finish this crazy tour alive,
you will be my favourite son .

Unknown said...

Ooooooohhhhhh!!! Ecco come si fa a scrivere i commenti!!

Io mi sto facendo una cultura sulle aprolacce in inglese, thanks Yv!

Then, l'invidia gl'è di morta...but I got to graduate (calmi, non prima di dicembre 2008! Girate tranquilli) so I'm here in SanFrediano. Almost SanFrediano

Kisses to Yv, love to P$

Anonymous said...

Macchè fabio!! un tunn'ha capito che col fatto di pisciare seduto le ho imbroccate tutte! impara, fabio impara.

x gieurg-un ci si crede finchè un si vede, la laurea.

Letizia said...

Mamma i tuoi commenti spezzano! (nel senso che fanno ridere)

Anonymous said...

'occo dissi, vu' siehe girelloni di nullla...
un pensao miha vu' fossi 'n'attra orta n'ameriha...
oh brai raazzi! Restaheci i più possibile pecchè qui un c'è i' giorno di ringraziamento! E anche se ci fosse ci sarebbe poho da ringraziare....!
Keep it forever.
(scusahemi l'inglese...)

hasta siempre Madero